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Le fracchie 30 marzo 2018

Anche quest’anno si è ripetuta la centenaria processione della Madonna Addolorata alla ricerca del figlio morto accompagnata dalle fracchie, le imponenti fiaccole fissate su un carrello di ferro, trainate e accese all’imbrunire per illuminare il percorso della Vergine Maria.
“In questa processione – scriveva Gabriele Tardio in una delle tante ricerche sui fuochi sacri – si saldano armonicamente la fede cristiana, che nella settimana santa esprime il momento liturgico più alto con i molteplici riti e del memoriale della morte e resurrezione di Cristo, e il sapere della gente contadina che in questo paese garganico ha sempre vissuto per millenni”.


Un tripudio di scintille arricchito dalle tante novità introdotte grazie all’impegno dei fracchisti, delle scuole, dell’Amministrazione Comunale e delle associazioni del posto, impegnate come non mai a conservare e valorizzare una tradizione considerata tra le più importanti del patrimonio culturale locale. Vincente, ad esempio, è risultata la “nuova” disposizione delle fracchie collocate in Via Carlo Rosselli. E questo per rendere più sicuro e agevole la processione e, allo stesso tempo, ridare centralità all’aspetto sacro. Il Comitato Via Crucis Vivente di San Marco in Lamis, inoltre, prima della processione ha proposto la suggestiva e toccante rievocazione della passione di Cristo. Altrettanto apprezzata la presenza dei lampioncini curata dalla locale Azione Cattolica e il contributo dell’Istituto Comprensivo “Balilla” che, con le classi IV, ha presentato un progetto sul culto della Madonna Addolorata con la riproposizione della fracchia a mano accompagnata dai sette cuscini a riprodurre i sette dolori della Madonna, mentre le V dopo averne studiato le origini hanno tirato la fracchia da loro realizzata con l’aiuto dei propri genitori. Il progetto, denominato “Le fracchie, il fuoco che unisce e accoglie”, riconosciuto e patrocinato dall’Unesco, è stato curato nei minimi particolari dall’Associazione “Le fracchie di San Marco in Lamis”. Il sodalizio, nato lo scorso anno, oltre a promuovere la processione delle fracchie, si occupa, durante l’anno scolastico, di trasmettere ai giovani alunni le pratiche devozionali della Settimana Santa al fine di “far conoscere, conservare e perpetuare nel tempo la più bella e antica tradizione del nostro paese”.
Grande entusiasmo, inoltre, per la fracchia dei sammarchesi nel mondo (realizzata dall’associazione Mosaico per conto dell’associazione “Le Fracchie di San Marco in Lamis” con l’importante patrocinio del MIBACT), trainata dai tanti concittadini fuori sede. Tra questi spicca la testimonianza del 72enne Michele Mossuto, emigrato in Australia nel lontano 1968: “Dopo esattamente 50 anni si realizza un grande sogno: tornare nella mia città e partecipare al Venerdi Santo; una ricorrenza che porto sempre nel mio cuore. Per me – ha detto commosso - sarà motivo di estremo orgoglio tirare la fracchia dei sammarchesi nel mondo”.
Importante, per numeri ed apprezzamenti, infine, la mostra allestita dall’Associazione “Le Fracchie di San Marco in Lamis” nei locali della scuola elementare “Balilla” (la FracchiaBum di Matteo Aucello, quadri e sculture di Nick Petruccelli, fracchie in miniatura, costumi d’epoca, il progetto degli allunni dell’I.C. “Balilla – Compagnone – Rignano” ecc.), le realizzazioni artistiche dei madonnari napoletani con il coinvolgimento dei bambini e la mostra statica della fracchia con i sette cerchi.
L’associazione “Le fracchie di San Marco in Lamis” ringrazia per il patrocinio riservato alla “Fracchia dei sammarchesi nel mondo” il Ministero dei Beni, delle attività Culturali  e del Turismo, per il patrocinio per “La processione delle fracchie del Venerdì Santo” il Presidente del Consiglio e l’Assessore al Turismo della Regione Puglia e il Parco Nazionale del Gargano, l’Amministrazione Comunale per la fiducia accordataci, gli Istituti “Balilla” e I.P.S.I.A. “P. Levi” che hanno partecipato al progetto “Le fracchie, il fuoco che unisce e accoglie”, i fracchisti   per la collaborazione, l’Arciconfraternita e il parroco Don Matteo Ferro, la cittadinanza di San Marco in Lamis e tutti i partners commerciali che ci hanno sostenuto e quanti hanno collaborato alla riuscita dell’evento.